SANT'ANATOLIA

Sant'Antonio di Padova Anatolia era una giovane fanciulla romana di nobile famiglia, educata dai genitori alla fede cristiana. Era figlia di un ricco di Subiaco che la voleva far sposare con nobili conti o principi, aveva giurato di rimanere casta e pura e soprattutto Vergine per Cristo, decidendo di darsi alla vita Cristiana. Il padre per vendicarsi la fece relegare dentro una casettina nella frazione reatina di Sant'Anatolia di Borgorose. Un soldato, di nome Audace, fu incaricato di ucciderla, rinchiudendola in una stanza con un serpente. Il rettile lasciò incolume Anatolia, mentre si avventò su Audace entrato, l'indomani, nella stanza per accertarne la morte. La Santa salvò Audace dal serpente e Audace si fece cristiano, lasciando incolume anche Anatolia che per miracolo non era stata morsicata.
Anatolia scappò dal padre che, non accontentandosi della prima prova, gli mandò due piccoli eserciti di uomini per riprenderla e ucciderla. Una volta rintracciata ed accerchiata, successe un altro miracolo: disse alle nuvole di scendere sopra di loro in modo che nessuno poteva vedere; gli eserciti fecero fuoco e si uccisero a vicenda.
Si recò allora al paese di Tora, presso Rieti, dove incontrò due cacciatori di Rosciolo che le chiesero chi era e cosa stava facendo. La risposta della Santa fu: "Sulla terra in cui spirerò, molte grazie io farò". Ella non disse più nulla ma, rotta dalle lunghe fatiche e tormenti, morì. La Santa spirò in mezzo a degli spini e il suo corpo fu riportato dal padre a Subiaco. Si dice che in Tora, dov'è morta, essa fa ancora molte grazie, mentre a Subiaco ella non ne farà mai nessuna.

Le reliquie di Anatolia, assieme a quelle di Audace, si trovano a Subiaco nella Basilica di Santa Scolastica, sotto l'altare del Sacramento. Al di sopra un bel quadro secentesco rappresentante la Santa nell'atto di liberare Audace dal serpente. Il capo di Sant'Anatolia, come pure quello di Santa Vittoria sono conservati, però, nel Sacro Speco. E l'immagine delle due Sante, che compare sull'arco di ingresso alla Santa Grotta, in un affresco di scuola romana del sec.XIII, sembra guidare il fedele al mistico luogo santificato dalla presenza del grande Santo di Norcia.
Altra immagine di Anatolia, di scuola senese del sec. XIV, è sulla parete di destra della Scala Santa dello stesso Santuario, presso la Grotta dei pastori. In epoca imprecisata un braccio di Santa Anatolia fu trasportato nella diocesi di Camerino, in un paese da allora in poi si sarebbe chiamato Santa Anatolia (oggi Esanatoglia, paese di cui è patrona) in provincia di Macerata.
Anatolia Vergine è inoltre molto venerata anche nel Cicolano e nel vicino Abruzzo: secondo diversi fonti la giovane era abruzzese.

ICONOGRAFIA

È rappresentata con una tunica da nobile romana, di colore giallo e verde, ed un mantello rosso.
Nella mano sinistra regge la Palma del martirio.

GIORNO DI FESTA

È festeggiata il 10 luglio.

IMMAGINI