IL PAESE DI CABBIA

Cabbia 1050 m.l.m., adagiato su una dorsale, si estende parte in piano e parte aggrappato ad un costone detto Castello. La struttura del terreno è un falso piano che si accentua, poi, fino a diventare ripido quando s'innesta con le falde dei monti più bassi che scendono a picco verso l'Aterno, fiume che ha la fama di avere le acque più fredde d'Italia.
Maggiormente di natura calcarea ed arenaria i campi hanno poca terra che aumenta e diventa cretacea man mano che scende verso il basso. Soltanto a Sud Ovest a circa 1200 m.l.m., si estende un piccolo altopiano, con un terreno nero e fertile, che per secoli è stato la massima fonte di sostentamento per quelle genti. Lassù si può arrivare risalendo un sassoso viottolo interpoderale fino a Colle Lungo da dove lo sguardo abbraccia l'intera distesa pianeggiante, con in mezzo una fresca sorgente ricoperta di pietra viva, oasi di ristoro per uomini e bestie.

LA POSIZIONE TRA I MONTI

A Nord Ovest dell'Aquila si allargano due conche, una leggermente più alta dell'altra, fertili e ben coltivate. Una è limitata dalle scoscese pendici del Gran Sasso e monte D'Ocre ultima appendice del massiccio del Velino, l'altra, che si estende verso Nord, è la valle dell' Aterno a cui fanno corona i piccoli agglomerati di case ai margini della piana. Dopo il piccolo centro di San Pelino, dove la pianura si restringe al punto che le pendici dei monti permettono il solo passaggio del fiume e della strada provinciale scavata contro la montagna, inizia il comune di Montereale. Risalendo ancora il corso del fiume si entra nel conoide che forma la conca di Montereale.

CATENE MONTUOSE

Il quadro si completa con la catena di monti che difendono il paesaggio dai venti freddi del Nord e quelli forti e fastidiosi dell'Est. La catena ininterrotta inizia dal colle S. Maria (1462 m) scende per il Passo d'Aringo (1013 m) risale fino al Colle Paro (1156 m) e Colle Alto (1131 m) per poi ripiegare a Pago Remondo verso Est e risalire a Monte Mozzano (1482 m). A Nord essa continua dal Colle Leone (1478 m) al Colle delle Lame, si arrampica fino alle vette del Monte Civitella (1616 m), poi ridi scende a Capo Cancelli (1134 m) per riunirsi al punto di partenza col Colle S. Maria. La vista più pittoresca e suggestiva si può godere rivolgendo lo sguardo verso Sud-Ovest dove sono ubicati i centri urbani di Marana, Pellescritta, Cesaproba e Cabbia.

IL CLIMA

La disposizione naturale dei monti che da Sud piegano in semicerchio verso Ovest lasciano esposto il paese alla tramontana del Nord che rende il clima freddo e secco ma gradevolissimo nei mesi estivi. Al visitatore proveniente dall'alta Valle dell'Aterno si presenta una magnifica scena di monti verdeggianti animati da boschi mesofili querceti, roverelle e cerrete inframmezzate da ricchi castagneti.
Più in alto spicca il verde più scuro della pineta che si estende fino alle pendici del monte Brignola il Monte Cabbia 1498 m. Questo è un monte importante non solo perche segna il limite del territorio comunale ma anche il confine fra Abruzzo e Lazio quindi nei tempi passati il limite fra il regno di Napoli e lo Stato Pontificio.