FINALMENTE INIZIA LA FESTA DI SAN ROCCO

L'appuntamento più atteso di Cabbia è quello del 16 agosto, quando si celebra la festa in onore del santo patrono San Rocco, ed i riti si svolgono con funzioni religiose, processioni, l'immancabile banda musicale ed infine la festa popolare più o meno sfarzose, tutto dipende dalle disponibilità economiche che i comitati dei festeggiamenti riescono a mettere insieme.

La festa di San Rocco, di antichissime origini, rappresenta la forte devozione l'attaccamento dei Cabbiesi al territorio ed al suo Santo Protettore. Questo popolo trasportato nei vari sentieri della vita in posti lontani, talvolta anche all'estero, si ritrova unito e solidale tutti gli anni ad agosto per festeggiare San Rocco. Lo fa con fede e sincera convinzione. Fin dai tempi antichi e a seguire, in un naturale ricambio generazionale, i nostri avi che conobbero - perchè nessuno conosca mai più la bestialità della guerra e l'ingiustizia della povertà - passando davanti alla chiesa dell'adorato Santo facevano il segno della croce ed erano soliti rivolgersi a lui dicendo: "San Rocco me aiutame". Lo stesso facevano i giovani ed i tanti padri di famiglia che si recavano a lavorare in altre città o all'estero, generalmente nelle miniere francesi di Charleroi.Tutti conosciamo queste tradizioni, tutti ci teniamo e tutti ci adoperiamo affinchè vengano mantenute e rinnovate nel tempo invitando continuamente i nostri figli a perpetuare la festa di S. Rocco con spirito di attaccamento alla materna terra e al suo Santo.

Dai racconti che le persone anziane ne fanno con nostalgia, si evince che erano soliti addobbare il paese per onorare il passaggio del Santo in processione, le donne appendevano alla finestre le coperte più belle e più preziose, nelle piazzette venivano allestiti dei tavolinetti con tovaglie ricamate a mano spesso con immagini del Santo protettore, fiori e candele, durante il tragitto attraverso le vie del paese le spose novelle appendevano dei capi di corredo preziosi.
Una volta rientrati in chiesa con la statua, gli uomini che si erano adoperati per il trasporto del Santo, trovavano un rinfresco organizzato dal Parroco e allestito con cura dalle donne.
Terminati i riti religiosi, ci si dedicava alla parte della festa popolare con giochi e soprattutto balli al suono della fisarmonica, meravigliosa occasione per giovanetti e giovanette per incontrarsi.

Oggi è ancora una ricorrenza molto sentita da tutti: l'annuncio dell'inizio della festa è dato dai suoni delle campane e spari di mortaio, accompagnati da una banda musicale che si raduna nella piazza del paese e poi fa un giro festante per tutte le vie. Alla festa di stampo tipicamente religioso è abbinato un turbinio di colori e suoni che si snodano in giochi popolari tra bande, complessi musicali. La festa si conclude con i caratteristici fuochi pirotecnici.